A chi non piace una bella fetta di crostata, con la nostra marmellata preferita? Io ad esempio adoro le marmellate a base di frutti di bosco, come mirtilli, lamponi e fragole. In occasione di un’escursione in montagna, ho preparato per tutti i partecipanti, una crostata semi-integrale con marmellata di mirtilli, variando un poco una classica ricetta di frolla, in modo di ridurne il contenuto di zucchero ma mantenendo inalterato il rapporto tra burro e farina, che comunque è una farina di frumento di tipo 2 e macinata a pietra. Avevo fatto un impasto in eccesso, così il giorno successivo ho preparato un’altra crostata, dandole una forma rettangolare, e guarnendola con due marmellate diverse: una sempre di mirtilli e l’altra di fragole. Così sceglierò il gusto sul momento stesso di consumarla.

Valori nutrizionali a porzione

Kcal:

205,4

Carboidrati:

21 g

Grassi:

15,4 g

Proteine:

3,4 g

Ingredienti per 20 porzioni

  • 350 g di farina di grano tipo 2
  • 250 g di burro
  • 100 g di tuorli (circa 5 uova)
  • 50 g di zucchero integrale di canna
  • 200 g di marmellata biologica di fragole
  • 200 g di marmellata biologica di mirtilli

Procedura

Lasciate ammorbidire il burro a temperatura ambiente, quindi procedete a mescolarlo con lo zucchero integrale di canna, lavorandolo bene con un cucchiaio di legno, o con le mani, fino a ottenere una crema liscia e omogenea, avendo cura di far sciogliere tutto lo zucchero.

Aggiungete uno alla volta i tuorli, mescolandoli bene con la crema di burro e facendoli amalgamare per bene.

Procedete aggiungendo poca per volta la farina, iniziando a lavorare l’impasto con le mani, fino a ottenere una palla liscia, compatta ma morbida, che lascerete riposare in frigorifero almeno mezz’ora, ma può stare anche un giorno intero.

Mettete da parte circa 1/4 dell’impasto, che servirà per la decorazione, mentre procedete a stendere il resto per la base della crostata, dandole la forma desiderata (in questo caso rettangolare) e con uno spessore di circa 1 cm, lasciando un poco più alti i bordi che dovranno poi chiuderla lateralmente. Bucherellate il fondo della crostata.

Ricoprite metà crostata con la marmellata di fragole e la restante metà con la marmellata di mirtilli. Stendete l’impasto rimasto con uno spessore di 1/2 cm e ricavate delle forme di stelle e delle piccole palline, così da decorare la superficie superiore. Chiudete i bordi della crostata con i rebbi di una forchetta.

Cuocere in forno per 20-30 minuti a 170°C. Lasciate raffreddare prima di servire.

Variante

Potete guarnire la vostra crostata con altre marmellate di vostro gusto, così come potete decorarla con le classiche strisce rettangolari, o cambiare le forme della decorazione.

Se non avete una farina di tipo 2 di grano, può andare bene anche una farina di grano tipo 1 oppure una integrale di farro, di kamut oppure di altri grani antichi (senatore cappelli, gentil rosso, saragolla…).

Il consiglio di Valentina

Servite una fetta di crostata con una tazza calda di te, oppure con un infuso da voi gradito.

Informazioni nutrizionali

Le farine in commercio sono classificate in base alle ceneri, cioè a ciò che resta dopo aver bruciato la farina, dal momento che i minerali e i loro ossidi non bruciano: meno contenuto di ceneri avremo più la farina sarà stata prodotta con il solo endosperma, la parte del chicco che contiene l’amido in forma di granuli, e risulterà bianca. Con il termine di abburattamento si indica la percentuale di ceneri rimaste dopo la setacciatura della farina, e va da un 100 % della integrale al 50 % della farina 00. La farina di tipo 00 è quella più utilizzata in pasticceria, dal momento che il glutine in essa contenuta non ha ostacoli nè dalle fibre, nè dalle proteine delle crusca, quindi è ideale per la formazione di strutture fini di torte ed altri prodotti di pasticceria in cui la lievitazione è un passaggio fondamentale. La farina di tipo 2 ha un 85 % di ceneri ma lo stesso contenuto di proteine della farina integrale (12%), pertanto viene definita semi-integrale. La farina di tipo 1 invece ha un contenuto di ceneri pari all’80 % e sempre un contenuto proteico del 12 %. La tipologia di farina (00, 0, 1,2) sta ad indicare pertanto la quantità di crusca e di germe presente dopo la macinazione. Per la formazione di questa crostata, un dolce che non richiede lievitazione, ho usato una farina di grano di tipo semi-integrale, quindi una via di mezzo tra l’integrale e la farina più raffinata, così da sfruttarne comunque il vantaggio nutrizionale di un maggior contenuto di fibre e di sali minerali.