Vi voglio riportare un estratto del cap.10 del libro “Cucinoterapia” (di Roberta Schira) a proposito della relazione dei bambini con il cibo all’interno della famiglia; l’ho trovato molto interessante e spero utile per voi lettori, soprattutto se siete genitori. Troverete preziosi consigli, così come del resto in tutto il libro, di cui consiglio la lettura.
“(…) Elenco di frasi che è vivamente sconsigliato pronunciare per non innescare in loro futuri disturbi alimentari:
  • chiudi la bocca e mangia!
  • se mangi tutto fai felice la mamma!(…)
  • se non mangi come si deve rimani in castigo
  • niente dolce se non finisci quello che hai nel piatto

(…) Ciò che si dovrebbe eliminare è far si che i nostri figli associno il cibo a situazioni di ansia o di stress.(…) compito di noi adulti è creare un clima piacevole durante i pasti. Il comune denominatore di tutte le frasi sopra elencate è che mirano a cambiare, correggere, modificare il bambino e quindi a farlo sentire inadeguato. Un bambino che si sente inadeguato ogni volta che si siede a tavola assocerà a questo momento stati di ansia e di stress (…) Sta di fatto che più il bambino si rende conto del potere che esercita sui genitori attraverso il cibo, più lo userà per premiarli o punirli (…) Il “non mangiare” è diventato strumento per ottenere attenzioni (…) Cucinoterapia con i bambini significa vivere con loro l’alchimia della trasformazione della materia alimentare attraverso uno “stare insieme” diverso, creativo, magico, didattico (…) Plasmare e accarezzare la materia (pane, pasta frolla, tagliatelle, biscotti) è estremamente liberatorio e aiuta a scaricare l’aggressività (…) Cucinare con i bambini favorisce lo sviluppo della creatività (…) Non possiamo né dobbiamo imporre i nostri gusti alimentari ai nostri figli, il compito di un genitore è cercare di ampliare il più possibile il loro universo gustativo (…) Come educarli ad avere un buon palato? GIOCANDO!

 

Cucinoterapia (Roberta Schira)