Nel mio giardino ho iniziato a coltivare diverse erbe aromatiche della nostra tradizione mediterranea tra cui la santoreggia e la maggiorana, di cui ieri ho raccolto alcuni rametti per usarne le foglie fresche. Le erbe aromatiche sono ricche di oli essenziali e di altre sostanze fitochimiche con le quali si difendono dall’aggressione di insetti e parassiti, controllano la crescita di altre piante infestanti e attirano gli insetti impollinatori. Le stesse sostanze sono molecole preziose per l’uomo nel momento in cui le ingerisce, per questo sono da sempre utilizzate sia in campo culinario che fitoterapico. Con questo articolo voglio darvi qualche breve informazione sulle proprietà della santoreggia e della maggiorana, e qualche pratico consiglio sul loro utilizzo.

Iniziamo dalla santoreggia (Satureja montana), che in questo periodo dell’anno mostra già i suoi fiorellini colorati (i miei sono rosa ma possono essere anche bianchi): ne esistono circa 30 specie e crescono su terreni aridi e collinari, soprattutto nelle zone dell’Italia centro-settentrionale. La santoreggia è una piccola pianta erbacea alta al massimo 40 cm, ed appartiene alla famiglia della Lamiacee e Labiate. Si possono raccogliere sia le foglie che le sommità fiorite e il periodo migliore sono i mesi estivi (luglio-agosto). Le sue foglie sono piccole, opposte e lineari, mentre i suoi fiori hanno un calice a campana. Possiamo raccoglierla in mazzetti e sminuzzarla al bisogno; si presta bene per aromatizzare piatti di carne, pesce, legumi ed insalate. Le proprietà possedute dalla santoreggia sono antisettiche, espettoranti, stimolanti e antispasmodiche: l’infuso di foglie viene impiegato esternamente per lenire punture di insetti, piaghe, per frizioni sul cuoio capelluto e per gargarismi in caso di mal di gola e affezioni delle mucose della bocca; bevuto, quindi per uso interno, l’infuso di foglie può migliorare la digestione, la bronchite e episodi di diarrea. L’infuso di fiori può essere utile in caso di ulcere della bocca. L’olio essenziale di santoreggia ha mostrato attività antimicrobica sia da solo che in combinazione con gentamicina nella formazione di biofilm da Escherichia coli, Staphylococcus aureus eListeria monocytogenes.

La maggiorana è anche essa una pianta aromatica appartenente alla famiglia delle Lamiacee e Labiate, di cui ne esistono 35 specie. Cresce in terreni asciutti e soleggiati, è originaria del Medio Oriente ed è il simbolo della felicità (gli sposi dell’antica Grecia ne indossavano ghirlande). Le sue foglie sono piccole, rotonde o ovate, e il periodo migliore per raccoglierle sono i mesi estivi. I fiori nascono in forma di spighe bianche o rosa tra agosto e settembre; il periodo migliore per raccoglierli è agosto-settembre, recidendo la pianta a 10 cm da terra. La maggiorana è spesso confusa con l’origano, altra erba aromatica mediterranea, ma presenta un odore e un gusto più delicato. Sia fresca che essiccata è ideale per condire sughi, pizze, insalate, salse crude, aceti, oli aromatici, minestre, uova e secondi piatti. La maggiorana ha proprietà antisettiche, ipotensive, antispasmodiche e di regolarizzazione del ciclo mestruale: l’infuso delle foglie può essere assunto in corso di stati influenzali e da raffreddamento, ma anche in caso di stati emotivi come ansia, agitazione, angoscia, insonnia, emicrania e vertigini (infuso di foglie e fiori). Inoltre in uno studio clinico si è visto che l’assunzione di 2 tazze di the di maggiorana al giorno per 1 mese, in donne affette da PCOS, migliorava il quadro ormonale, la sensibilità all’insulina e riduceva il livello di ormoni androgeni. Gli impacchi del decotto di maggiorana possono essere applicati in caso di dolori reumatici, nevralgie e torcicollo. L’olio essenziale di maggiorana (ma anche di santoreggia) può essere aggiunto nella vasca da bagno per un effetto rilassante. Attenzione al consumo di maggiorana in caso di gravidanza.

Vediamo ora qualche pratico consiglio su come preparare gli infusi di maggiorana e di santoreggia.

INFUSO DI SANTOREGGIA: si utilizza in caso di ulcere della bocca, lasciando in infusione 40 g di fiori in 1 litro di acqua bollente. Filtrate, lasciate raffreddare e usate come collutorio per sciacqui. Lo stesso infuso si può bere dopo i pasti per problemi digestivi (1 tazzina).

INFUSO DI MAGGIORANA: si utilizza in caso di emicrania, PCOS e stati di agitazione, lasciando in infusione 1 cucchiaio di foglie fresche sminuzzate in una tazza di acqua calda per 10 minuti. Filtrate e bevetene 2 tazze nel corso della giornata.

FONTE:

– Nuova Enciclopedia delle Erbe: riconoscimento e uso medicinale alimentare, aromatico, cosmetico – Edizioni del Baldo

– Satureja montana L. essential oil and its antimicrobial activity alone or in combination with gentamicin.  2019 Jan;126:323-331

– The effect of marjoram (Origanum majorana) tea on the hormonal profile of women with polycystic ovary syndrome: a randomised controlled pilot study.  2016 Feb;29(1):105-11