La feta è un formaggio originario della Grecia ottenuto dalla cagliata di latte di capra e di pecora. Ha un sapore deciso e saporito, una forma a parallelepipedo rettangolare compatto e una consistenza friabile ma anche relativamente dura. E’ un formaggio pratico e versatile in cucina, ideale per preparare dei piatti veloci e freschi come quello che vi propongo oggi in cui ho unito fette di feta greca e fette di pomodoro. Al posto dell’olio extravergine di oliva come condimento ho aggiunto il mio pesto di prezzemolo ed anacardi, ma anche un classico condimento con il solo olio andrà benissimo.

Valori nutrizionali a porzione

Kcal:

322

Carboidrati:

7 g

Grassi:

26 g

Proteine:

15 g

Ingredienti per 1 porzione

Procedura

Lavate il pomodoro e affettatelo nel senso della lunghezza. Aprite la confezione di feta greca e passatela rapidamente sotto acqua corrente per eliminare l’eccesso della salamoia, quindi ricavate la quantità indicata e affettatela sottilmente.

In un piatto da portata ponete in modo alternato le fette di feta e le fette di pomodoro, quindi unite piccole quantità di pesto di prezzemolo e anacardi e terminate con una spolverata di pepe.

Servite con aggiunta di prezzemolo fresco tritato e se non avete particolari esigenze di limitare la quantità di grassi, aggiungete un filo d’olio extravergine di oliva a crudo.

Informazioni nutrizionali

La feta è un formaggio a pasta dura, di breve stagionatura (almeno 2 mesi) e grasso poiché ha un contenuto di lipidi che si aggira intorno al 20%. Rispetto ai formaggi freschi più noti e consumati in genere in piani alimentari dimagranti quali mozzarelle, crescenze, robiole o formaggi spalmabili fusi, la feta non contiene un valore superiore di grassi. Vediamolo nello specifico: nel caso della crescenza abbiamo il 23% di grassi che salgono al 25% nello stracchino fino ad arrivare al 27% nella robiola. Se paragoniamo infine la feta ad un formaggio spalmabile non light, la differenza è di un ben 11% di grassi in più nel formaggio spalmabile. Il confronto invece tra un fior di latte o una mozzarella di vacca e la feta vede entrambi i formaggi contenere lo stesso quantitativo di grassi al fronte di un apporto di proteine maggiore per il formaggio vaccino, fermo restando che in genere una porzione di fior di latte media è di circa 125 g.

Ovviamente quando parliamo della feta parliamo di un formaggio che ha avuto un processo di maturazione più lunga rispetto a quelli freschi, con un contenuto di fermenti lattici che si mantiene buono mentre quello del sale in media è superiore rispetto agli altri formaggi freschi (sopratutto se la feta viene conservata in salamoia). Tuttavia la feta greca si ottiene da latte di animali che generalmente crescono al pascolo, quali pecore e capre, quindi le proprietà organolettiche e nutrizionali differiscono nettamente da altri formaggi ottenuti da latte di animali allevati non al pascolo.

Il consumo della feta così come di altri formaggi freschi e di qualità può essere tranquillamente effettuato in un’alimentazione varia ed equilibrata, a meno che non ci siano specifiche necessità nutrizionali da rispettare, considerando soprattutto il suo apporto inferiore di grassi rispetto ad altri formaggi freschi di uso più comune.