Esistono numerose varietà di funghi, con forme diverse ed appartenenti a specie diverse. Tra le circa 100 specie conosciute e commestibili, in Italia i più noti sono i funghi porcini, (appartenenti alla specie Boletus) ma anche i finferli, le spugnole e le russole. Alcune specie di funghi si prestano bene alla coltivazione in serre, attraverso ambienti climatizzati e in terreni controllati contenenti terriccio sterile, torba, calce ed acqua. Ne sono un esempio i funghi champignon, i parataioli e i funghi appartenenti alla specie Pleurotus Ostreautus, meglio conosciuti come Orecchioni o Fungo ostrica. Sono tra i funghi più coltivati al mondo e in Italia, e debbono il buffo nome alla forma del loro cappello.
Una ricetta semplice ma piccante, per gustarli come contorno.

Valori nutrizionali per porzione

Kcal:

86,5

Carboidrati:

4,2 g

Grassi:

5 g

Proteine:

5,5 g

Ingredienti per 2 porzioni 

  • 350 g di funghi pleurotus
  • 2 pomodori di media grandezza
  • 1 peperoncino piccolo fresco (o secco)
  • 1 spicchio d’aglio
  • sale q.b
  • 1 cucchiaio di olio extravergine di oliva

Procedura

Lavare bene i funghi e pulire la parte finale del gambo. Riduceteli in pezzi grossolani per il senso della lunghezza. Fate imbiondire l’aglio in un cucchiaio di olio e unitevi i funghi, i pomodori a pezzi e i semi di peperoncino. Salate e cuocete per una ventina di minuti circa. Servite con delle foglie di origano fresco sminuzzate.

Informazioni nutrizionali

I funghi hanno un basso apporto calorico, circa 20 kcal per 100 g, quindi sono un ottimo alimento che conferisce sazietà per le loro fibre e poche calorie. Inoltre hanno un discreto apporto proteico, con un 60% di azoto presente nella versione non proteica. Quindi il loro consumo è da tenere sotto controllo in caso si soffra di problemi renali o iperazotemia.

Il Pleurotus ha notevoli proprietà nutrizionali: riduce il colesterolo ematico non soltanto diminuendone la formazione, ma anche il suo accumulo epatico, poichè contiene lovastatina, una sostanza ipocolesterolemizzante. E’ in grado anche di diminuire l’aggregazione piastrinica, utile quindi in chi soffre di malattie cardiovascolari. In quest’ultimo caso, ci viene in aiuto anche la capsaicina del peperoncino, a nota azione vasodilatatrice, maggiormente presente nella polpa del frutto rispetto ai semi. La vitamina C presente nel peperoncino funge da potente antiossidante, insieme al licopene del pomodoro. Una ricetta quindi che non è solo buona ma fa bene al nostro corpo.