Il miglio è un cereale antichissimo, appartiene alla famiglia delle Poaceae (Graminacee), così come la variante di miglio indiano (Eleusine coracanaFinger Millet, cereale tipico delle zone aride dell’Asia e dell’Africa, al terzo posto come produzione nelle regioni semi-aride del pianeta, dopo il sorgo e il miglio perlato. Costituisce un alimento base per le persone che vivono in terre marginali e con limitate risorse economiche, in quanto un raccolto può crescere su terreni ostili ad alte altitudini e può facilmente sopportare la siccità e le condizioni saline, richiedendo piccole irrigazioni ma mantenendo comunque rese ottimali. Viene consumato come chicchi interi, germogliati, tostati o macinati in farina per ottenere torte, dolci e pane. Definito un “super cereale” alle United States National Academies, è tra i cereali più nutrienti e possiede una densità di micronutrienti superiore a quella di cereali più consumati come il riso e il grano. In questo articolo vi parlo delle sue proprietà nutraceutiche e dei suoi effetti benefici sulla salute umana; purtroppo è un cereale ancora poco apprezzato e consumato, tanto che molti lo considerano soltanto un alimento per animali.
In particolare il Finger Millet è la fonte più ricca di calcio rispetto ad altri cereali, contenendone un quantitativo superiore di 10 volte a quello di riso, grano o mais e tre volte più di quello del latte. È ricco in ferro e fibre, contiene aminoacidi essenziali come la lisina e la metionina, importanti nella salute umana e nella crescita e spesso assenti in molti altri alimenti vegetali. Contiene quantità importanti di acidi grassi polinsaturi come l’acido linoleico e l’acido α-linolenico, importanti per lo sviluppo del sistema nervoso centrale, e sia vitamine idrosolubili che liposolubili: tiamina, riboflavina, niacina e tocoferoli.
Nella tabella sottostante sono mostrate le differenze in contenuto di sali minerali, vitamine e di macronutrienti tra 3 varianti di miglio indiano (finger, pearl e foxtail) e gli altri cereali più comuni come il grano, il riso, il mais, il sorgo, l’avena e l’orzo.
Nonostante i documentati benefici per la salute del miglio, le sue applicazioni nutraceutiche come alimento funzionale sono ancora limitate ma non si può ignorare il suo potenziale nutrizionale e terapeutico e il suo ruolo di cibo funzionale. Vediamone nel dettaglio le proprietà nutraceutiche:
  • Antiossidante e anti-aging: i grani di miglio indiano contengono una quantità elevata di composti fenolici (85% di derivati dell’acido benzoico come l’acido gallico, l’acido p-idrossibenzoico, acido vanillico…) mentre il resto della frazione sono derivati dall’acido cinnamico (come l’acido ferulico, l’acido caffeico…) o flavonoidi (quercetina), tutti ad elevata capacità antiossidante. Una dieta in ratti a base di miglio per il 55%  ha aumentato le attività di enzimi antiossidanti come catalasi, glutatione perossidasi e glutatione reduttasi. Tuttavia la trasformazione del miglio in seguito a trattamenti termici o idrotermali, la germinazione, la decorticazione o la fermentazione ha visto ridurre generalmente i livelli di polifenoli, con conseguente riduzione della capacità antiradicalica rispetto a quella del miglio non lavorato.
  • Antitumorale: il miglio ha una varietà di composti che possono ridurre l’ossidazione cellulare eccessiva e fornire protezione da diversi tipi di tumori. L’acido ferulico è risultato avere un effetto bloccante sulla cancerogenesi indotta in lingua, colon e mammella di ratti, pertanto questo principale componente può agire come un agente naturale chemioterapico antitumorale. Essendo ricco di nitriloside (vitamina B17, una molecola specificamente velenosa solo per la cellula tumorale), i granelli di miglio possono dimostrarsi una fonte efficiente nel curare diversi tipi di cancro e senza alcun effetto collaterale. È stato inoltre riportata una riduzione dell’incidenza del cancro esofageo dal consumo di sorgo e miglio rispetto al consumo di grano o al mais.
  • Antidiabetogene: le formulazioni e le preparazioni alimentari a base di miglio mostrano un basso indice glicemico e inducono una minore risposta glicemica. Il consumo di farine contenenti il 30% di miglio, ha significativamente abbassato i livelli di glucosio plasmatico, come conseguenza della digeribilità ritardata mediata dalla fibra alimentare. La presenza di alcuni fattori anti-nutrizionali nelle frazioni del miglio (come i tannini, i fenolici e i fitati) possono anche contribuire a ridurre la risposta glicemica a causa della ridotta digeribilità e assorbimento di amido. Pertanto, il miglio può essere considerato come un ingrediente funzionale per la gestione del diabete e delle complicanze associate.
  • Cardioprotettive e antilipidemiche: è stata vista un’incidenza di malattie cardiovascolari minore in comunità che consumano il miglio indiano. Una dieta a base di miglio produce una perossidazione lipidica inferiore e  quindi fornisce una preziosa protezione contro gli eventi cardiaci. Ciò è supportato da un recente studio in cui si è visto che una dieta formulata con miglio, è stata in grado di controllare efficacemente il metabolismo lipidico e antiossidante in modelli di ratto che assumevano elevate quantità di colesterolo. La componente di fibra solubile del cereale inoltre ridurrebbe il riassorbimento degli acidi biliari (sintetizzati dal colesterolo) e diminuirebbe il colesterolo LDL.
  • Prevenzione di malnutrizione e di disturbi gastrointestinali: in caso di celiachia o gluten sensitivity, l’unico trattamento possibile è una dieta con alimenti senza glutine, compresi riso, mais, sorgo, amaranto, grano saraceno, quinoa e appunto il miglio. Esso può agire come un sostituto del frumento, dato la sua struttura proteica piuttosto simile, ma la natura non glutinosa; è  ricco di una miscela di fibre alimentari solubili e insolubili, resistenti alla rottura durante la digestione e che possono prevenire disturbi gastrointestinali, tumori del colon, malattie cardiache coronarie e diabete. A causa del suo elevato contenuto di cellulosa, la fibra insolubile del miglio agisce come lassativo, stimola la mobilità intestinale e previene la stitichezza mantenendo l’acqua nelle feci e promuovendo la peristalsi. Le fibre solubili, d’altro canto, aiutano a lubrificare e lenire un intestino infiammato. Oltre alle fibre, i polifenoli possono ridurre l’infiammazione peptica e presentare caratteristiche anti-ulcerative. Per le persone che soffrono di malnutrizione proteica-energia, è un’ottima fonte di carboidrati (80%) e proteine (7-9%) con aminoacidi essenziali come valina, metionina e triptofano, scarsamente presenti in una dieta vegetariana. Inoltre, sono abbondanti anche i sali minerali e le vitamine. Il consumo di prodotti alimentari derivati dal miglio, data la digestione lenta della quota di carboidrati, può aumentare l’indice di sazietà, ridurre l’eccessiva assunzione di calorie e pertanto promuovere la perdita di peso.
  • Prevenzione dell’osteoporosi: il miglio indiano è una fonte di calcio abbastanza buono, fino a 350 mg / 100 g di calcio presente nei semi, che è di 5-10 volte superiore agli altri cereali.  In confronto, il latte vaccino che è la fonte comune di calcio per molte persone, contiene in media 112 mg di calcio / 100 g di latte. A differenza del latte, tuttavia, l’assenza del lattosio lo rende una sostanza nutritiva di fonte alternativa facilmente digeribile per i pazienti sensibili al lattosio e per i neonati. Un’elevata assunzione dietetica di calcio naturalmente disponibile, favorisce la prevenzione delle malattie ossee come l’osteoporosi. Pertanto, i prodotti derivati ​​dal miglio indiano (Finger Millet) possono essere utilizzati nello sviluppo della massa ossea nei bambini in crescita, nonché prevenire l’osteoporosi e altri disturbi ossee negli adulti e nell’invecchiamento della popolazione.
La tabella sottostante riassume i nutrienti presenti nel miglio indiano e le rispettive proprietà funzionali e nutraceutiche, con gli opportuni riferimenti scientifici.
In un’alimentazione varia, è importante diversificare le fonti di carboidrati e il miglio, senza glutine e ricco di proprietà, può essere inserito tranquillamente. Ideale in minestre, budini con frutta, creme, fiocchi per la colazione o hamburger e polpette vegetali.
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FONTE

Nutraceutical Value of Finger Millet [Eleusine coracana (L.) Gaertn.], and Their Improvement Using Omics Approaches. Front. Plant Sci., 29 June 2016