- Antiossidante e anti-aging: i grani di miglio indiano contengono una quantità elevata di composti fenolici (85% di derivati dell’acido benzoico come l’acido gallico, l’acido p-idrossibenzoico, acido vanillico…) mentre il resto della frazione sono derivati dall’acido cinnamico (come l’acido ferulico, l’acido caffeico…) o flavonoidi (quercetina), tutti ad elevata capacità antiossidante. Una dieta in ratti a base di miglio per il 55% ha aumentato le attività di enzimi antiossidanti come catalasi, glutatione perossidasi e glutatione reduttasi. Tuttavia la trasformazione del miglio in seguito a trattamenti termici o idrotermali, la germinazione, la decorticazione o la fermentazione ha visto ridurre generalmente i livelli di polifenoli, con conseguente riduzione della capacità antiradicalica rispetto a quella del miglio non lavorato.
- Antitumorale: il miglio ha una varietà di composti che possono ridurre l’ossidazione cellulare eccessiva e fornire protezione da diversi tipi di tumori. L’acido ferulico è risultato avere un effetto bloccante sulla cancerogenesi indotta in lingua, colon e mammella di ratti, pertanto questo principale componente può agire come un agente naturale chemioterapico antitumorale. Essendo ricco di nitriloside (vitamina B17, una molecola specificamente velenosa solo per la cellula tumorale), i granelli di miglio possono dimostrarsi una fonte efficiente nel curare diversi tipi di cancro e senza alcun effetto collaterale. È stato inoltre riportata una riduzione dell’incidenza del cancro esofageo dal consumo di sorgo e miglio rispetto al consumo di grano o al mais.
- Antidiabetogene: le formulazioni e le preparazioni alimentari a base di miglio mostrano un basso indice glicemico e inducono una minore risposta glicemica. Il consumo di farine contenenti il 30% di miglio, ha significativamente abbassato i livelli di glucosio plasmatico, come conseguenza della digeribilità ritardata mediata dalla fibra alimentare. La presenza di alcuni fattori anti-nutrizionali nelle frazioni del miglio (come i tannini, i fenolici e i fitati) possono anche contribuire a ridurre la risposta glicemica a causa della ridotta digeribilità e assorbimento di amido. Pertanto, il miglio può essere considerato come un ingrediente funzionale per la gestione del diabete e delle complicanze associate.
- Cardioprotettive e antilipidemiche: è stata vista un’incidenza di malattie cardiovascolari minore in comunità che consumano il miglio indiano. Una dieta a base di miglio produce una perossidazione lipidica inferiore e quindi fornisce una preziosa protezione contro gli eventi cardiaci. Ciò è supportato da un recente studio in cui si è visto che una dieta formulata con miglio, è stata in grado di controllare efficacemente il metabolismo lipidico e antiossidante in modelli di ratto che assumevano elevate quantità di colesterolo. La componente di fibra solubile del cereale inoltre ridurrebbe il riassorbimento degli acidi biliari (sintetizzati dal colesterolo) e diminuirebbe il colesterolo LDL.
- Prevenzione di malnutrizione e di disturbi gastrointestinali: in caso di celiachia o gluten sensitivity, l’unico trattamento possibile è una dieta con alimenti senza glutine, compresi riso, mais, sorgo, amaranto, grano saraceno, quinoa e appunto il miglio. Esso può agire come un sostituto del frumento, dato la sua struttura proteica piuttosto simile, ma la natura non glutinosa; è ricco di una miscela di fibre alimentari solubili e insolubili, resistenti alla rottura durante la digestione e che possono prevenire disturbi gastrointestinali, tumori del colon, malattie cardiache coronarie e diabete. A causa del suo elevato contenuto di cellulosa, la fibra insolubile del miglio agisce come lassativo, stimola la mobilità intestinale e previene la stitichezza mantenendo l’acqua nelle feci e promuovendo la peristalsi. Le fibre solubili, d’altro canto, aiutano a lubrificare e lenire un intestino infiammato. Oltre alle fibre, i polifenoli possono ridurre l’infiammazione peptica e presentare caratteristiche anti-ulcerative. Per le persone che soffrono di malnutrizione proteica-energia, è un’ottima fonte di carboidrati (80%) e proteine (7-9%) con aminoacidi essenziali come valina, metionina e triptofano, scarsamente presenti in una dieta vegetariana. Inoltre, sono abbondanti anche i sali minerali e le vitamine. Il consumo di prodotti alimentari derivati dal miglio, data la digestione lenta della quota di carboidrati, può aumentare l’indice di sazietà, ridurre l’eccessiva assunzione di calorie e pertanto promuovere la perdita di peso.
- Prevenzione dell’osteoporosi: il miglio indiano è una fonte di calcio abbastanza buono, fino a 350 mg / 100 g di calcio presente nei semi, che è di 5-10 volte superiore agli altri cereali. In confronto, il latte vaccino che è la fonte comune di calcio per molte persone, contiene in media 112 mg di calcio / 100 g di latte. A differenza del latte, tuttavia, l’assenza del lattosio lo rende una sostanza nutritiva di fonte alternativa facilmente digeribile per i pazienti sensibili al lattosio e per i neonati. Un’elevata assunzione dietetica di calcio naturalmente disponibile, favorisce la prevenzione delle malattie ossee come l’osteoporosi. Pertanto, i prodotti derivati dal miglio indiano (Finger Millet) possono essere utilizzati nello sviluppo della massa ossea nei bambini in crescita, nonché prevenire l’osteoporosi e altri disturbi ossee negli adulti e nell’invecchiamento della popolazione.
FONTE
Nutraceutical Value of Finger Millet [Eleusine coracana (L.) Gaertn.], and Their Improvement Using Omics Approaches. Front. Plant Sci., 29 June 2016
4 Commenti
Ciao Valentina, mi chiamo Marina, ho 49 anni e sto attraversando un periodo di gluten sensitivity dopo una lunga cura antibiotica dopo la quale hanno preso il sopravvento disturbi intestinali, orticaria autoimmune, stanchezza cronica, obesità. La voglia di seguire il consiglio di una valente iridologa mi ha fatto incontrare il tuo sito che intendo seguire 🙂 complimenti davvero!
Marina grazie per il tuo commento e per aver visitato il mio sito; chi cerca trova! 🙂
Una dieta priva di glutine, per un certo periodo potrà sicuramente portarti vantaggio, e la scelta dei cereali naturalmente privi di glutine come il miglio è da preferire rispetto al consumo di cibi “gluten free” già pronti e a volte troppo ricchi di zuccheri aggiunti o derivati del latte, che potrebbero peggiorare uno stato infiammatorio intestinale. Un sistema immunitario buono parte anche da un intestino in salute. Felice di averti tra i miei lettori.
Buongiorno dottoressa secondo la vostra cultura è possibile che il miglio indiano o il coracana se assunti con costanza negli anni possano far ricrescere la cartilagine dell’anca? Grazie per la risposta che mi vorrà dare e cordialissimi saluti.
Gentile Giuseppe per rispondere alla sua domanda bisognerebbe sviluppare uno studio clinico mirato, solo sulla teoria o sul potenziale non è possibile.