Colgo l’occasione della bellissima fioritura di questo periodo per darvi una pillola informativa sull’utilizzo del rosmarino in fitoterapia oltre che in cucina. Il rosmarino è tra le erbe aromatiche della macchia mediterranea più note ed usate in cucina. Il suo nome latino significa “rugiada di mare” per il colore dei sui fiori che ricordano il blu del mare e per il fatto che cresce spontaneamente sulle coste marine.
In cucina l’uso del rosmarino ha un largo impiego sia come conservante di carni e grassi ma anche per aromatizzare pane, focacce, legumi, pesce e salse, usandone sia le foglie che i fiori. I rametti si possono essiccare tra i mesi di luglio e di agosto e conservarli per tutto l’anno. Lasciando macerare un rametto di rosmarino in 1 L di olio extravergine di oliva, si potrà ottenere un olio aromatizzato. La procedura è simile a quella della preparazione dell’olio aromatizzato al basilico.

A parte l’uso alimentare, il rosmarino è ampiamente usato in fitoterapia per il suo tropismo verso organi come il fegato, le vie biliari e il metabolismo dei grassi. Le parti della pianta che si utilizzano a tal scopo sono le gemme, le foglie (dalla forma allungata) e i fiori. Dalle gemme si ricavano i gemmoderivati, mentre dalle foglie e dai fiori la tintura madre. L’infuso si fa sia con le foglie che con i fiori, il decotto invece con tutto il rametto.

Vediamo quali sono le indicazioni cliniche del rosmarino:
– epatopatie colestatiche (da stasi della bile che non fluisce);
– le alterazioni dei movimenti delle vie biliari (discinesie);
– i postumi di epatiti: il gemmoderivato ha attività terapeutiche migliori rispetto all’estratto secco e alla tintura madre per stimolare la riproduzione degli epatociti;
– le dislipidemie;
– le affezioni catarrali delle vie respiratorie;
– le alterazioni della digestione (dispepsia);
– gestione di ansia, depressione e disturbi del sonno (500 mg di estratto per 2 volte al giorno)
– riduzione della formazione della placca se usato all’interno di dentifrici e paste per i denti.

Pertanto il rosmarino mostra attività coleretica, epatobiliare, carminativa, spasmolitica, antisettica, balsamica mentre come uso esterno con pomate o impacchi ha indicazioni del trattamento dei reumatismi muscolari e articolari.

Come tutti le piante, la sua origine naturale non è priva di effetti collaterali: l’olio essenziale di rosmarino in dosi eccessive può causare convulsioni, mentre il rosmarino è da usare con cautela nei soggetti con diatesi epato-litiasica e in gravidanza.

FONTI:

Effects of Rosmarinus officinalis L. on memory performance, anxiety, depression, and sleep quality in university students: A randomized clinical trial. 2018 Feb;30:24-28.

Clinical Assessment of Rosemary-based Toothpaste (Rosmarinus officinalis Linn.): A Randomized Controlled Double-blind Study.  2019 Mar-Apr;30(2):146-151