Questi ultimi mesi sono stati caratterizzati da profondi cambiamenti della nostra vita, della nostra routine e del nostro modo di relazionarci con gli altri, lasciandoci in balia di limitazioni, isolamento, incertezze, paure, smarrimento ma anche tanta speranza di tornare presto alla normalità e di superamento dell’emergenza sanitaria. Tali criticità, che ci troviamo ancora a vivere (anche se siamo passati in una nuova fase ma pur sempre limitante) per molte persone ha reso difficile prendersi cura del proprio corpo e della propria alimentazione, che se da una parte poteva essere più sana, fantasiosa ed equilibrata, visto il lockdown domestico, dall’altro canto ha dovuto fare i conti con le emozioni personali che frequentemente cercano nel cibo la giusta valvola di sfogo, innescando quel circuito di fame emotiva, o emotional eating, che può sfociare in iperalimentazione, sia in quantità che in calorie, oltre che nella ricerca di cibi che confortino, notoriamente più ricchi di grassi, sale e carboidrati. Il desiderio di consumare un tipo specifico di cibo è definito come “brama di cibo“, un concetto multidimensionale che include processi emotivi (intenso desiderio di mangiare), comportamentali (in cerca di cibo), cognitivi (pensieri sul cibo) e fisiologici (salivazione). Le donne rispetto agli uomini, sono più suscettibili all’alimentazione emotiva, e se la ricerca dei carboidrati si associa ad una maggiore produzione di serotonina e miglioramento dell’umore (come se fosse un modo per riequilibrare lo stress vissuto), dall’altro il consumo eccessivo di zuccheri, soprattutto ad alto indice glicemico, può aumentare il rischio di sviluppare obesità, sovrappeso e altre patologie metaboliche e cardiovascolari, oltre che, come dimostrato, aumentare il rischio di complicanze più gravi di CoVID-19. Grazie ad un sondaggio online realizzato da Villa Miralago (centro per la cura dei disturbi del comportamento alimentare) e dalla School of Management (Som) del Politecnico di Milano, si è potuto constatare che durante la fase di lockdown il 40 % delle persone intervistate hanno recuperato peso, 1 su 4 ha diminuito il suo peso corporeo, più della metà ha ridotto l’attività fisica, mentre il 30 % dichiara disturbi della qualità del sonno. Ma dormire poco e male fa aumentare lo stress, innescando così un circolo vizioso nella ricerca di confort food, mentre mantenere la routine del sonno aumenterà la capacità di affrontare lo stress durante il giorno (la Sleep Foundation ha pubblicato un articolo molto utile sulle Linee guida sul sonno durante la pandemia COVID-19).
GLI INCONTRI DI GRUPPO COME SUPPORTO PER RIACQUISTARE BENESSERE
Chi mi segue sa che da tempo mi sto dedicando allo sviluppo di un progetto di psiconutrizione, in collaborazione con la dott.ssa Sara Valeri. Un anno fa abbiamo presentato il nostro progetto durante l’evento “Emozioni e cibo: un nuovo approccio alla fame“, in seguito al quale abbiamo avviato i nostri primi incontri di gruppo nel nostro studio, aventi come obbiettivo la gestione del peso e della fame emotiva. Ve ne ho parlato in modo più dettagliato in questo mio articolo. All’inizio dell’anno eravamo intenzionate a proseguire questi incontri, ma come purtroppo tutti sappiamo, in questo momento per prevenzione, non siano possibili gli incontri di gruppo fisici. Inoltre in questo momento così delicato, di fragilità e di difficoltà, crediamo che il nostro supporto potrebbe fornire un valido aiuto a molte persone di tutto il territorio nazionale, e se non possiamo riunirci in una stanza fisica, possiamo però farlo in modo virtuale attraverso degli incontri di gruppo in modalità on line. L’obiettivo di questi 8 incontri è quello di supportare sia l’aspetto emotivo che nutrizionale della fame emotiva, per migliorare il rapporto con il cibo e affrontare le problematiche legate alle emozioni. Dal mio punto di vista nutrizionale, avere una dieta sana e nutriente, limitare il consumo di cibo spazzatura, dormire meglio e muoversi di più può aiutare il sistema immunitario a funzionare correttamente. Durante questo periodo è importante prendersi cura delle abitudini alimentari, seguendo uno schema nutrizionale sano ed equilibrato contenente un’elevata quantità di molecole nutrienti, antiossidanti, fibre, sali minerali e vitamine. Diversi studi hanno riportato che frutta e verdura che forniscono micronutrienti possono aumentare la funzione immunitaria. Dal punto di vista psicologico potete trovare informazioni più dettagliate nell‘articolo della dott.ssa Valeri. Durante gli incontri saranno inoltre forniti materiale informativo, ricette, consigli ed indicazioni per ripristinare il giusto equilibrio psico-fisico. Nella locandina riportata alla fine di questo articolo, trovate tutte le info.
Concludo riportandovi la parte finale dell’articolo della dott.ssa Valeri che condivido a pieno: “In questa fase così delicata siamo tenuti a riattivare le nostre vite per superare le criticità che l’emergenza sanitaria ha generato con lo scopo di sentirci nuovamente appagati e sereni. Ripartire vuol dire anche nutrire il corpo e la mente in quanto il cibo influisce sulla salute e sull’umore. Tali presupposti sono una valida base di partenza per guardare al futuro con speranza, positività e cambiamento.”