Il panettone nasce basso, ma cresce in altezza grazie alla voglia di distinguersi di Angelo Motta: è a lui che negli anni Trenta del XX secolo si deve lo slancio in verticale dell’impasto in lievitazione costringendolo in un pirottino di carta da forno (la competizione poi si stabilirà tra lui e Alemagna).Quale sia la sua origine, questo dolce veniva prodotto a Milano tutto l’anno in formato ridotto, solo a Natale raggiungeva un peso superiore ai 500 gr. Il Cherubini infatti scriveva che “grande di una o più libbre sogliamo farlo soltanto per Natale, di pari o simil pasta, ma in pannellini si fa tutto l’anno dagli offellai e lo chiamano panattonin“. Una tradizione ancora viva in Lombardia associa il giorno dedicato a S. Biagio (3 febbraio) al panettone. In occasione di questa festa si offrono fette di panettone leggermente tostate e cosparse di zucchero a velo (o bagnate nel vino), in ricordo di un miracolo del santo che curò un bambino morente a causa di una spina di pesce che gli si era conficcata nella gola. S. Biagio fece ingoiare al bambino una grossa mollica di pane che portò via la spina, salvando così la vita al piccolo. Da qui la tradizione di serbare il panettone di Natale fino al giorno di S. Biagio, perché sicuri che, se mangiato in tale data, il dolce preservasse dal mal di gola”.
Origini e Storia del Panettone
Il panettone nasce basso, ma cresce in altezza grazie alla voglia di distinguersi di Angelo Motta: è a lui che negli anni Trenta del XX secolo si deve lo slancio in verticale dell’impasto in lievitazione costringendolo in un pirottino di carta da forno (la competizione poi si stabilirà tra lui e Alemagna).Quale sia la sua origine, questo dolce veniva prodotto a Milano tutto l’anno in formato ridotto, solo a Natale raggiungeva un peso superiore ai 500 gr. Il Cherubini infatti scriveva che “grande di una o più libbre sogliamo farlo soltanto per Natale, di pari o simil pasta, ma in pannellini si fa tutto l’anno dagli offellai e lo chiamano panattonin“. Una tradizione ancora viva in Lombardia associa il giorno dedicato a S. Biagio (3 febbraio) al panettone. In occasione di questa festa si offrono fette di panettone leggermente tostate e cosparse di zucchero a velo (o bagnate nel vino), in ricordo di un miracolo del santo che curò un bambino morente a causa di una spina di pesce che gli si era conficcata nella gola. S. Biagio fece ingoiare al bambino una grossa mollica di pane che portò via la spina, salvando così la vita al piccolo. Da qui la tradizione di serbare il panettone di Natale fino al giorno di S. Biagio, perché sicuri che, se mangiato in tale data, il dolce preservasse dal mal di gola”.