Perché non perdo più peso? Eppure mangio poco!” Spesso mi capita di ricevere questa domanda dai miei clienti o conoscenti, e non poche volte durante un percorso di dimagrimento mi trovo a dover fari i conti con la situazione in cui dopo un’iniziale perdita di peso, il dimagrimento risulta più difficile. Proviamo a capirne le motivazioni per evitare che questo possa accadere ed agire in anticipo.
All’inizio di un percorso dimagrante, la riduzione dell’apporto calorico rispetto al nostro fabbisogno quotidiano o comunque alle quantità di calorie giornaliere che eravamo abituati a consumare (probabilmente in eccesso), ci consente di perdere peso anche velocemente. Gradualmente, introducendo minore apporto calorico, il nostro corpo si adatterà ad esplicare le sue funzioni con un dispendio energetico inferiore, abbassando il nostro metabolismo rispetto a quello iniziale. Se non si fa in modo di tenerlo alto, prima o poi andremo incontro ad un blocco metabolico e non riusciremo più a perdere peso facilmente come all’inizio. In genere può accadere anche dopo qualche settimana dall’inizio della dieta, oppure più in là, la tempistica è molto variabile. In poche parole il nostro organismo adotta un “meccanismo di salvataggio”, riducendo la produzione di ormoni tiroidei e riducendo le attività enzimatiche, per evitare che continuiamo a perdere peso in modo eccessivo. Ricordatevi che ogni dimagrimento è comunque uno stato di allerta, il nostro corpo tenderà ad opporsi ad esso per preservarci.
Ma non dobbiamo disperare perché ci sono due aspetti fondamentali che dobbiamo considerare e sui quali porre l’attenzione: sono la dieta e l’attività fisica, che dovrebbero avere come scopo quello “tranquillizzare” il nostro corpo e mantenere così un metabolismo alto.
LA DIETA dovrebbe essere formulata in modo corretto e bilanciato, con le opportune percentuali di macronutrienti (proteine, grassi e carboidrati), considerando il metabolismo basale della persona e il suo fabbisogno quotidiano. Una dieta troppo restrittiva seguita per troppo tempo, condurrà inevitabilmente al blocco del dimagrimento. Sottolineo questo aspetto perché molto spesso accade che la dieta sia teoricamente corretta, ma la persona che la segue, di sua iniziativa e senza comunicarlo al nutrizionista che la segue, cominci a mangiare di meno, magari escludendo alcune categorie di alimenti come i carboidrati, o non attenendosi alle indicazioni della dieta, ad esempio saltando il secondo piatto del pranzo. Così facendo, crede che accelererà il dimagrimento, sortendo l’effetto contrario. Il professionista di suo canto non saprà cosa sta realmente accadendo se il cliente non gli comunica le variazioni.
Inoltre è importante non sottovalutare i pasti liberi, intesi come pasti in cui si può mangiare in maggiore quantità o si possono scegliere dei cibi più grassi e calorici (ad esempio pizza, fritture, carni grasse), che faranno in modo di farci introdurre più calorie rispetto agli altri giorni, evitando appunto di “addormentare” il nostro metabolismo.
Mi capita spesso di scoprire dopo il colloqui con la persona o il diario alimentare, che il pasto libero in realtà non lo è, ma è un normale pasto da “dieta”, per paura di ingrassare o per non riuscire a gestire l’ansia della perdita di controllo. Inevitabilmente un atteggiamento del genere oltre a rischiare di far rallentare il nostro metabolismo, ci indurrà in uno stato di stress da dieta, perché vivremo costantemente uno stato di privazione.
 
L’ATTIVITA’ FISICA costante e programmata, mista con attività di tipo aerobico e anaerobico, manterrà attiva la nostra massa muscolare che direttamente va ad influenzare il nostro tasso metabolico basale, mantenendolo alto. Vi ricordo che è nei muscoli che sono contenuti i mitocondri, le nostre “caldaie” energetiche. Più massa muscolare sviluppiamo e meno ne perdiamo, e più “bruciatori” saranno in azione. Molte volte durante la valutazione della composizione corporea, trovo delle basse efficienze muscolari; in questo caso più che svolgere estenuanti sedute di corsa o di aerobica, è necessario andare prima a rinforzare la massa muscolare, attraverso degli esercizi con carico, che consentiranno lo sviluppo delle fibre muscolari. Inoltre è importante che l’attività aerobica venga svolta per bruciare effettivamente grasso, e questo lo potremmo verificare attraverso un semplice cardiofrequenzimetro, che monitorerà i nostri battiti e ci dirà se stiamo o meno nel giusto intervallo aerobico, soggettivo e calcolabile in base ad una semplice formula matematica. Affidatevi a personal trainers preparati e competenti e non avrete problemi a farvi pianificare l’allenamento giusto per voi.
In conclusione per evitare il blocco metabolico e continuare a perdere peso in modo costante, è importante rispettare la dieta e affidarsi al professionista, concedersi i pasti liberi programmati e muoversi di più, in modo costante e mirato.