Una ricetta di un riso integrale dal tocco primaverile e con proprietà depuranti, detossificanti e antiossidanti come la stagione appena entrata ci richiede dopo il lungo inverno, grazie al consumo di verdure tipiche di questa stagione come gli asparagi. Potete consumarli anche come condimento di un piatto di spaghetti con le vongole o semplicemente gratinati. Ottimi anche come accompagnamento di uova.

Valori nutrizionali a porzione

Kcal:

462

Carboidrati:

62 g

Grassi:

13 g

Proteine:

21 g

Ingredienti per 2 porzioni

  • 160 g di riso integrale ribe
  • 320 g di acqua
  • 150 g di asparagi selvatici
  • 120 g di salmone norvegese affumicato
  • 1 scalogno piccolo
  • 15 ml di olio extravergine di oliva
  • sale q.b.

Procedura

Portate ad ebollizione il riso in 2 volumi di acqua fredda e cuocete per il tempo indicato sulla confezione (in genere 35-45 minuti).

Private gli asparagi della parte legnosa bianca e delle punte più tenere, che potete conservare per altre preparazioni, e tagliateli a pezzi grossolani. Prendete una padella antiaderente e fate imbiondire lo scalogno affettato, quindi aggiungete gli asparagi e lasciate cuocere per 10 minuti. Riducete a strisce sottili il salmone e fatelo saltare con gli asparagi qualche minuto a fine cottura.

Una volta cotto il riso aggiungerlo nella padella con il condimento di asparagi e salmone e mantecate per 2 minuti. A piacere potete aggiungere prezzemolo o della buccia di limone non trattato grattugiato o dello zenzero in polvere.

Il consiglio di Valentina

Questa ricetta di riso con asparagi e salmone può essere una soluzione per un pranzo freddo da consumare fuori casa, potete pertanto prepararne un quantitativo superiore e conservarlo in frigorifero per qualche giorno.

Informazioni nutrizionali

Il riso, Oryza sativa, è un cereale appartenente alla famiglia delle Graminacee, di cui ne esistono diverse varietà, tutte contraddistinte dallassenza di glutine, dal minor contenuto di amido e di proteine rispetto al frumento. Cereale saziante, altamente digeribile (non è un caso che è tra i cibi più consumati in caso di difficoltà gastroenteriche) è disponibile in diverse varietà che presentano diverse proprietà nutrizionali: il classico riso bianco, quello usato per risotti e in grado di rilasciare molto amido, ha un elevato indice glicemico, oltre ad essere privo di vitamine e fibre in conseguenza del processo di raffinazione. Quindi si corre il rischio che dopo averlo mangiato (magari in bianco con soltanto un filo di olio) ci torni più fame di prima. Quante volte ad esempio, per chi mangia fuori casa, la scelta ricade sul riso in bianco perché ritenuto più dietetico rispetto ad un altro primo piatto più elaborato? Sarebbe invece preferibile il consumo di riso integrale, nutrizionalmente superiore al riso bianco, essendo più ricco di fibre dal potere saziante, ipocolesterolemizzante, oltre che fonte di vitamine del gruppo B.

Ma come riconoscere un riso integrale da uno raffinato? La cottura ne è un buon indice di garanzia, dai 25 ai 45 minuti, ma sono sicuramente risi integrali il Riso Venere (o nero), il Riso Rosso entrambi ricchi di antociani, quindi dalla proprietà antiossidante; poi i risi con dicitura Integrale come il Basmati Integrale, il Ribe Integrale, il Thai e il Riso Selvaggio. Buon compromesso lo abbiamo con il Riso Paraboiled, che per il trattamento che ha subito, è un riso bianco che non ha tempi lunghi di cottura ma mantiene un basso indice glicemico, oltre a contenere buona parte di sali minerali, vitamine e un’alta capacità di resistenza alla cottura. Spesso il consumo del riso è temuto per la sua capacità astringente, ma lasciandone i chicchi in ammollo per alcune ore, questi assorbiranno acqua in abbondanza. Inoltre l’amido in esso contenuto è indigeribile quindi nel nostro intestino avrà la stessa funzione della fibra della crusca, pertanto il riso può essere un ottimo alimento contro la stitichezza.