Stasera ho un compleanno quindi oggi a pranzo mangio soltanto un’insalata! –
Domenica ho un matrimonio quindi come faccio a seguire la dieta? –
Mercoledì ho una festa da amici, come posso recuperare il giorno dopo?
Non sono stata/0 sempre aderente alla dieta, ho fatto qualche sgarro, come compenso?
Queste sono solo alcune delle domande che mi ponete più frequentemente a studio durante le consulenze. Il motore che sta alla base di tali dubbi è per tutte la stessa preoccupazione, che a volte è pura angoscia: se mangio diversamente da quanto scritto nel piano dietetico non dimagrirò o ingrasserò! Ma davvero chi segue un’alimentazione con lo scopo di dimagrire non può permettersi di non seguire pedissequamente la dieta? Cerchiamo insieme di riflettere su qualche punto chiave di ragionamento, per ottenere risposte alle nostre ansie:
  • Per avere sempre il pieno controllo di ciò che mangiamo non dovremmo mai mangiare fuori casa. E’ possibile sostenerlo nel lungo tempo?
  • Per avere il pieno controllo di ciò che mangiamo non dovremmo mai andare a feste, compleanni, matrimoni ed eventi. E’ possibile sostenerlo nel lungo tempo?
  • Per dimagrire, secondo questo schema mentale, ci dovrà essere sempre qualcuno che ci fornisce confini rigidi alimentari perché nella vita “normale” non saremo mai in grado di gestirci. E’ possibile sostenerlo nel lungo tempo?
  • Se mangiamo a dismisura senza regole e limiti di quantità, poi possiamo recuperare in qualche modo. E’ davvero così che funziona? Come premio-punizione?
  • Se oggi faccio la fame poi posso mangiare senza sensi di colpa quello che voglio? E’ davvero così che funziona? Come controllo estremo e totale mancanza di controllo?
  • Se continuo a fissare dei tempi fissi e rigidi di dimagrimento, con obiettivi fissi e rigidi di numeri, cosa sto cercando di ottenere davvero? Il mio benessere sia fisico che mentale o uno standard idealistico?
Scrivo questo per lanciarvi qualche spunto di riflessione e magari stimolarvi nella messa in discussione di alcuni pensieri troppo rigidi e che non lasciano spazio alle variabilità della vita quotidiana. Invece di preoccuparci se quel pasticcino extra ci bloccherà la perdita di peso, perché non riflettiamo sulle reali cause che ci hanno portato o non mantenere gli obiettivi raggiunti nel passato o a prendere peso? Quanto di queste cause vedono la gestione della spesa, le scelte alimentari per gusti preferenziali, l’organizzazione dei pasti con la famiglia, gli orari di lavoro, il disordine alimentare o un utilizzo del cibo come palliativo emotivo?
Finché non volgeremo lo sguardo al problema reale del perché siamo ingrassati, non lo risolveremo mai.
Personalmente vedo la dieta come un’automobile che dobbiamo imparare a guidare tra i tanti pericoli e ostacoli della strada, rispettando le regole del codice della strada ma godendosi la bellezza e la gioia del viaggio. Che ne pensate?