Nella prima parte dell’articolo sulla stitichezza, abbiamo analizzato le possibili cause e i meccanismi che sono alla base del problema, in questa seconda parte invece analizzeremo quali rimedi naturali adottare e quali i cibi utili per prevenire e gestire la stitichezza.
Le persone che soffrono di costipazione, molto frequentemente e per lunghi periodi, fanno uso di LASSATIVI vari, che spesso sono auto prescritti e non suggeriti dal medico. E’ il loro uso continuativo e non occasionale a costituire un circolo vizioso con possibili rischi ed effetti collaterali. A seconda del loro meccanismo di azione, possiamo distinguere i lassativi in:
- Osmotici: attuano un richiamo osmotico di acqua, sufficiente a causare l’emissione delle feci come i sali a base di solfato di magnesio o idrossido di magnesio, e zuccheri come il lattitolo e il lattulosio. Se assunti in eccesso, i lassativi osmotici possono causare cospicua perdita di acqua con consequente disidratazione, squilibri elettrolitici, alterazioni della contrattilità muscolare e delle funzioni renali.
- Irritanti o di contatto: a base di erbe che contengono antrachinoni come aloe, senna, rabarbaro, cascara, ma anche olio di ricino, sodio picosulfato e bisacodile. Sono caratterizzati dall’aumentare la peristalsi intestinale proprio in conseguenza di un’azione irritante, quindi se da una parte possono favorire la defecazione, dall’altra un loro abuso può causare alterazioni irreversibili dei nervi e della muscolatura del colon, con consequente perdita di funzionalità.
- Lassativi che aumentano il volume delle feci: abbiamo visto come il volume delle feci sia importante per stimolare la motilità intestinale. Tra questi abbiamo i semi di psillo, di lino, l’agar, la crusca, la gomma di guar, da assumere con elevate quantità di acqua per formare una massa gelatinosa che esplicherà il suo effetto dalle 14 alle 72 ore successive. Questa categoria di lassativi è più innocua degli altri due ed esplica inoltre una funzione emolliente e disinfiammante sulla mucosa intestinale irritata.
Supposte di glicerina o clisteri di acqua o decotti medicamentosi, possono essere altre soluzioni per facilitare le evacuazioni, ma mentre le prime possono comunque favorire fenomeni irritativi e infiammatori e non risolvere il problema, i clisteri possono costituire una valida alternativa a supposte e purganti irritanti e salini. Ad ogni modo la stitichezza va affrontata agendo sulle cause che la innescano e adottando gli opportuni cambiamenti, sia di stile di vita e di alimentazione, che di benessere ed igiene intestinale.
L’ALIMENTAZIONE ANTI STITICHEZZA
Come ampiamente descritto nella prima parte dell’articolo, l’alimentazione e un corretto stile di vita, con un adeguato movimento settimanale, sono indubbiamente le migliori strategie antistitichezza, sia in termini di prevenzione che di trattamento. Oltre a contenere e ridurre un eccesso di consumo di proteine animali e di cibi troppo salati e raffinati, l’alimentazione antistitichezza dovrebbe contemplare quotidianamente cibi che contengono un maggior quantitativo di fibre, sia solubile che insolubile, come i legumi, la frutta, i cereali integrali, le verdure ed ortaggi, la frutta secca e i semi oleosi.
Mi è capitato di scoprire per caso un’azienda biologica di Merano, Alpenpur, dopo aver assaggiato delle marmellate a base di mele e spezie. Con piacere ho potuto provare anche altri loro prodotti tra cui i crauti fermentati, sia classici che con mele, ottenuti dalla fermentazione di cavoli cappucci biologici del Trentino Alto Adige, preparati secondo metodica artigianale e la fermentazione naturale di 6-7 settimane. Ottimi anche gli altri prodotti come la senape e soprattutto il dado vegetale, rigorosamente preparato a freddo e con il 75% di verdure, percentuale nettamente più alta rispetto ai classici insaporitori.
– Bioterpia Nutrizionale – di D.Arcari Morini, A. D’Eugenio, F. Aufiero
Un commento
siamo sempre a disposizione per qualsiasi chiarimento riguardo al dado ed ai crauti. grazie a valentina